Necessario un esame di coscienza!

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Commentando qualche notizia

Necessario un esame di coscienza!

In questo tempo stampa e TV ci informano di privilegi spropositati, paghe milionarie, pensioni straeccellenti, auto concesse ad alcuni molto anzitempo (vedi per esempio molti funzionari della Regione Sicilia, ma non solo loro), falsi invalidi, evasori totali, ingiustizie continue di cui siamo spettatori. I nostri rappresentanti politici che si dicono eletti da noi, cosa dicono e fanno in proposito? È vero che un esame di coscienza lo dobbiamo fare tutti, almeno chi si dice cristiano, ma non ne sono esenti neanche quelli dell’etica laica!

 

Come cristiano mi sono riletto alcune espressioni del profeta Amos, che parlava al suo popolo 2.700 anni fa, invitando tutti ad un esame di coscienza. Lui si sente inviato a denunciare l’ingiustizia che domina i rapporti umani, sia all’interno d’Israele (l’aspetto su cui Amos insiste di più), sia nelle relazioni internazionali (nei primi capitoli del libro). Questo vivere nell’ingiustizia rende insignificanti le celebrazioni religiose, che non sono più un incontro con Dio, ma un’altra manifestazione di egoismo (2,8). Per sradicare la falsa sicurezza d’Israele, Amos arriva a contestare l’idea stessa di popolo ‘eletto’ (9,7) o, meglio, le interpretazioni distorte che ne venivano date, quasi si trattasse di una “garanzia” indipendente dalla fedeltà e dalla giustizia.

Ecco qualche passaggio.

Egli invita a considerare gli uomini della capitale del Regno: “Osservate quanti disordini sono in essa e quali violenze sono nel suo seno. Non sanno agire con rettitudine, violenza e rapina accumulano nei loro palazzi. Demolirò la casa d’inverno insieme con la casa d’estate, e andranno in rovina le case d’avorio e scompariranno i grandi palazzi”. Definisce le loro ricchezze accumulate “violenza e rapina”, essi “che hanno case d’estate e case d’inverno e case di avorio e grandi palazzi”.

A proposito di ingiustizie in tribunale, estorsioni, compensi illeciti: “Essi odiano chi fa giuste accuse in tribunale e detestano chi testimonia secondo verità. Poiché voi schiacciate l’indigente e gli estorcete una parte del grano, voi che avete costruito case in pietra squadrata, …So infatti quanto numerosi sono i vostri misfatti, quanto enormi i vostri peccati. Essi sono ostili verso il giusto, prendono compensi illeciti e respingono i poveri nel tribunale”.

Possono stare insieme culto e ingiustizia? “Io detesto, respingo le vostre feste solenni e non gradisco le vostre riunioni sacre; anche se voi mi offrite olocausti, io non gradisco le vostre offerte, e le vittime grasse come pacificazione io non le guardo. Lontano da me il frastuono dei vostri canti: il suono delle vostre arpe non posso sentirlo! Piuttosto scorra il diritto come le acque e la giustizia come un torrente perenne”.

Infine un annuncio di giudizio ai pochi che si permettono una vita esageratamente lussuosa di fronte alla gran parte che fatica ad avere il necessario: “Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli cresciuti nella stalla. Canterellano al suono dell’arpa, come Davide improvvisano su strumenti musicali; bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli unguenti più raffinati, ma della rovina di Giuseppe (del loro popolo) non si preoccupano. Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati e cesserà l’orgia dei dissoluti”.

Ce n’è per un buon esame di coscienza, almeno per quanti si definiscono e si presentano come cristiani. (+ vescovo Adriano Tessarollo)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 10 dell’11 marzo 2012