A scanso di equivoci

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Commentando… (del vescovo Adriano)

A scanso di equivoci

Qualche giorno fa, esattamente venerdì della scorsa settimana, una corrispondente del “Corriere del Veneto” mi chiama al telefono ponendomi delle domande prendendo spunto da alcuni propositi del nuovo sindaco di Padova, di imporre i crocifissi nei luoghi pubblici (specie scuole) da dove son stati tolti, e di impedire ai mussulmani di usare strutture o luoghi pubblici per la loro preghiera. Con tranquillità ho risposto che la Legge permette che nei luoghi pubblici sia esposto il Crocifisso, che questo non è una violenza per nessuno, perché chi vuole lo guarda e chi non lo vuole ne fa a meno. Ho aggiunto anche che sono molti i simboli religiosi prodotti dalla fede e tradizione cattolica, e che per noi hanno un grande significato e non sono nati contro nessuno. Detto questo, poi, mi sono spostato su una valutazione in riferimento alla fede, dicendo che non organizzerei una battaglia proprio su un simbolo di amore e di salvezza offerta a tutti, come è il crocifisso per i credenti.

La fede si conserva e si accresce con ben altro. Poi ho pure detto che ho i miei dubbi che il crocifisso oggi rappresenti l’identità culturale anche del nostro Veneto. La proposta poi di impedire o ostacolare la preghiera dei mussulmani in strutture pubbliche o altro, non mi pare in linea con il cammino di dialogo interreligioso e di preghiera interconfessionale coltivato dalla Chiesa cattolica in questi anni. Alla replica della giornalista che sottolinea che un esponente della Lega dice di non essere d’accordo con queste ultime scelte della Chiesa cattolica ho risposto che se non gli stanno bene queste scelte maturate nella Chiesa cattolica, si faccia un’altra chiesa, ma non tiri in campo la Chiesa cattolica. Ho inoltre concluso che le battaglie contro il crocifisso più spesso le fanno non gli stranieri o i mussulmani ma gli italiani contrari ad esso o favorevoli. Le varie reazioni lette su carta stampata o facebook o twitter, sono andate dal consenso più pieno al dissenso più estremo. Viva la libertà! Sono certo che le mie affermazioni non sono contro qualcuno, ma certamente in dissenso sull’efficacia di provvedimenti estremi nelle materie sopra citate. Se poi devo esprimere il mio sentire personale, mi ricordo che quando negli anni del liceo la mia guida spirituale mi chiese quale era il punto centrale della mia vita spirituale su cui fare leva per affrontare le difficoltà e le fatiche richieste dalle scelte di vita cristiana, la risposta è stata fin da allora: il Crocifisso. E tale è anche oggi! Figuriamoci se è mio intendimento sminuire l’importanza del riferimento al crocifisso. Altra cosa è dire che il semplice fatto, attualmente legale, di appendere i crocifissi in tutti i luoghi pubblici, specie le scuole, risolva il problema della fede nel Signore Crocifisso e Risorto per noi. Ci vuole ben altro, pure se anche questo può aiutare. All’inizio di Corso del Popolo a Chioggia c’è una bella chiesetta quattrocentesca dove è possibile durante tutte le ore del giorno, sostare in preghiera di fonte al Crocifisso. Ben vengano tutti a ‘volgere lo sguardo’ verso di Lui, in preghiera personale, magari accompagnando anche i propri giovani figli e insegnando loro il Segno di Croce e il suo significato.       (+ Adriano Tessarollo)

 

daNUOVA SCINTILLA 27 del 6 luglio 2014