Il vescovo racconta la sua “missione” in Burundi. – La festa del patrono alla casa madre “S. Giuseppe”
Con le Serve di M. Addolorata
Il 19 marzo la Congregazione delle Serve di Maria Addolorata di Chioggia ha voluto ricordare con solennità e in amicizia spirituale con molte persone il 139° anniversario della Fondazione, avvenuta proprio nel giorno di S. Giuseppe, patrono a cui fu dedicata da Padre Emilio la “casa madre” di calle Manfredi. Appunto nella cappella della casa il vescovo ha concelebrato l’Eucaristia con alcuni sacerdoti (foto in basso), ricordando la recentissima esperienza di incontro con la missione delle nostre suore in Burundi. Gli abbiamo chiesto di raccontare la sua visita in Africa, legata anche all’iniziativa quaresimale “Un pane per amor di Dio”.
In occasione di un impegno nel Burundi, dove 37 ragazze e donne burundesi
hanno fatto la loro prima consacrazione nell’Istituto Secolare sant’Angela Merici, ho avuto occasione di fare sosta e di incontrare le Suore Serve di Maria Addolorata di Chioggia, presenti con una loro Casa e Scuola materna in Burundi, nella periferia della grande Città di Gitega, nel Nord del Burundi stesso. Sono stato ospitato dalle tre suore (sr. Celeste, sr. Alessandra e sr.Patrizia, altre due sono qui a Chioggia temporaneamente, ma sono in partenza per raggiungere le altre sorelle a Gitega) accompagnato da un padre Saveriano, trentino in Burundi da molti anni, e da due consacrate italiane, dello stesso Istituto Sant’Angela Merici. Molto cordiale l’accoglienza: siamo arrivati domenica 11 marzo per pranzo, e dopo un riposino pomeridiano siamo stati accompagnati a far visita al villaggio vicino alla loro casa. Molto caloroso l’incontro con la gente e con i bambini che venivano volentieri a chiedere qualche ‘bonbon’, che naturalmente avevamo con noi. Abbiamo poi potuto apprezzare la Casa attrezzata di chiesetta, stanze per l’accoglienza, stanze e attrezzature per la scuola materna, giardino, orto, altro terreno coltivato a mais, banane, fagioli, patate dolci… Venuta la sera, abbiamo pregato insieme il vespero, cui è seguita la cena, quattro chiacchiere e poi a riposo. Il lunedì mentre gli altri miei compagni di viaggio sono andati in mattinata ad incontrare le 37 persone che dovevano prepararsi alla consacrazione, io mi sono fermato fino al pomeriggio. Ho potuto così incontrare i circa 40 bambini della Scuola materna che mi hanno festeggiato con la loro recita fatta di canti e di balli e di auguri. Poi abbiamo conversato un po’ con l’aiuto naturalmente dell’interprete dal francese o italiano al kirundi e viceversa. Dopo pranzo, quando i bambini erano rientrati, abbiamo condiviso una meditazione sulla quaresima che stiamo vivendo e, dopo un the, sr. Celeste mi ha portato in centro città, vicino alla cattedrale dove mi sono aggiunto al gruppo.
La celebrazione della consacrazione è avvenuta il mercoledì in mattinata, senza fretta (dalle 10 alle 14.30, presieduta dal vescovo del posto), è seguito il pranzo con le festeggiate e amici, ci siamo poi congedati e, accompagnati da una consacrata, siamo andati a visitare il suo villaggio e la sua famiglia, poverissimi, ma dignitosi, fino a quando è sceso il buio. Naturalmente non c’è la luce in quelle casupole, fra le piante di banane. Questa povera gente, piena di fede, era contentissima di pregare un po’ e di invocare la benedizione del Signore. Naturalmente eravamo scortati da una flottiglia di bambini. Siamo ritornati nella casa delle nostre suore, preghiera di vespero, cena e riposo.
Il giovedì mattina, alle 7, santa messa in kirundi, presieduta dal padre saveriano, con la presenza di molti bambini accompagnati dalle loro mamme, parole di congedo, colazione e poi partenza per la capitale Bujumbura. Ora c’è in progetto la costruzione di un ‘dispensario’, perché la situazione sanitaria del posto ne ha proprio urgenza. Ci sarà bisogno di volontari, di mezzi, di aiuti.
Un grazie a queste sorelle che con tanto sacrificio, lontane dai loro paesi ( Italia e Messico), svolgono questo servizio a questa gente nel nome del Signore Gesù e del suo Vangelo.
(+ Adriano Tessarollo)
da NUOVA SCINTILLA 12 DEL 25 MARZO 2012