Commentando… Riflessione su un “Referendum”

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Commentando… Riflessione su un “Referendum”

Abbiamo sentito il risultato del ‘referendum’ tenutosi in Irlanda, sulla legalizzazione dei matrimoni fra persone dello stesso sesso, con quanto ne consegue anche in ordine ai ‘possibili’ figli. Si sono innalzate acclamazioni di ‘apertura’ e di ‘pionierismo’ di questo piccolo popolo dell’Isola che è  accorso anche da lontano a dire la sua su di un tema tanto importante. Mi è venuto spontaneo il pensiero che anche se con un referendum si approvasse che i cerchi sono quadrati, ciò non cambierebbe la realtà che i cerchi sono tondi e i quadrati sono quadrati, con buona pace di tutti. Pensavo infatti al fatto che la battaglia su questa linea continuerà per convincere la gente, magari fin da bambini, a pensare che ‘maschi e femmine’ non si nasce ma si sceglie di diventarlo. Ritengo non sia necessario stravolgere la realtà per seguire determinati comportamenti, cosa del resto vecchia come il mondo, si diceva una volta, con altrettanta buona pace di tutti.

Leggevo però pure che per convincere gli Irlandesi a rispondere “sì” al sopraddetto quesito referendario, si sono compattati diversi percorsi della società irlandese e si sono spesi ‘opinion leader’ di vario e comunque enorme ‘appeal e carisma’. La campagna a favore del matrimonio gay ha avuto inoltre il sostegno dei principali partiti politici, mentre altri gruppi minori di avviso diverso hanno preferito non esporsi apertamente per paura di essere puniti alle elezioni politiche del prossimo anno. Comunque, questo è stato votato e questo si accetta.

I miei passati studi sull’Apocalisse mi hanno fatto riandare al capitolo 13 dello stesso libro, dove l’autore, a partire dalla lettura della realtà del suo tempo, individua due forze che sono responsabili di eventi negativi nella storia degli uomini definite con il termine ‘Bestie’. La prima è definita come  forza che opera violenza, guerra, ingiustizia e morte, e si nutre di schiavitù, alienazione, oppressione dell’umanità. In questa bestia Giovanni intravvede la potenza politica di Roma che incarnava in quel momento il potere totalitario, disumano e blasfemo che vuole riempire di sé tutta la terra, imponendosi al di sopra del bene e del male e seducendo con il suo potere la gente, ottenendone il consenso e l’approvazione. Questa bestia ottiene il successo con la guerra che fa ai piccoli e ai poveri che ad essa si oppongono, con l’arroganza con la quale si presenta e con la ricchezza di cui dispone. Ma, per regnare, questa prima ‘bestia’ ha bisogno dell’apporto di una seconda ‘bestia’, nella quale l’autore dell’Apocalisse individua la ‘propaganda’. Questa seconda bestia “esercita tutto il potere della prima bestia alla sua presenza, accanto a essa, e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia”(Ap 13,11-15).

Commentando le caratteristiche di questa seconda Enzo Bianchi, qualche anno fa, scriveva: “è la falsità della propaganda, dell’ideologia. Questa bestia serve la prima con la pubblicità, con una gran dotazione di mezzi per «far apparire»; essa fa erigere addirittura una statua del potere totalitario e mette a morte chi rifiuta di riconoscerla e di prostrarsi a essa. La denuncia di Giovanni è sferzante: la propaganda che blandisce le folle e ne organizza il consenso al potere totalitario (Ap 13,18) può occupare e conservare il potere solo se si avvale di potenti mezzi di comunicazione, di una forte propaganda, il tutto finalizzato alla seduzione degli uomini”. Concludeva Enzo Bianchi: “è ora che ci svegliamo e che aguzziamo gli occhi della nostra mente per guardare in faccia con lucidità quanto dal ‘potere’ ci viene propagandato, valutando se le sue leggi sono leggi per l’umanizzazione, cioè al vero servizio dell’uomo, trovando la forza di resistere e saper dire un «no» convinto alle false ideologie, operando un discernimento per il bene di tutti”.

+ Adriano Tessarollo