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Auguri al nuovo Parlamento
A 20 giorni dal voto, a me sembra che non abbia vinto nessuno. Poco o tanto hanno perso tutti perché nessuno dei partiti o coalizioni che si sono presentati per chiedere la fiducia ai cittadini per governare da soli ha ottenuto una maggioranza tale da essere rappresentativa della maggioranza dei cittadini. Tanto più se si tiene conto che circa il 30% della gente non ha votato e che una significativa percentuale di schede sono state nulle o bianche. Non sarebbe il caso di dire che l’attuale Parlamento nel suo insieme rappresenta l’insieme di chi ha votato? E’ proprio impossibile trovare la convergenza in alcune Leggi economicamente sostenibili, che promuovano il bene comune e il lavoro, che impediscano soprusi e inganni pubblici per coprire interessi di lobby economiche e culturali, che contrastino la malavita, tutelino i diritti ed esigano i doveri di tutti? E’ tempo di lasciare perdere le chiacchiere preelettorali, ma scendere al concreto possibile, senza continuare ad indebitare il popolo con gli interessi di una spesa pubblica crescente.
Arbitro sarà il Parlamento che non dovrà essere lo strumento di potere dei partiti per approvare leggi acchiappavoti di vario genere, leggi frutto di compravendita di voti o di votanti, leggi approvate da maggioranze risicate e decretate da segretari di partiti o da altre intellighenzie o potentati esterni. Leggi gabellate spesso come conquiste sociali o civili, passate a suon di richieste di fiducia, che il Parlamento approva per non andare a casa. Leggi che spesso poco hanno a che fare con le attese della maggioranza dei cittadini. Leggi che approvano progetti o che autorizzano opere di cui poi nessuno sa come e quando finiranno e perché sono state autorizzate, con previsioni fasulle di spesa che poi lievitano all’infinito. Prendiamo alcuni esempi locali? Che dicono coloro che a suo tempo hanno votato o approvato il Mose, con relativi tempi di realizzazione e relativo preventivo di spesa di realizzazione e poi di manutenzione? E che dire di chi ha autorizzato la realizzazione del Deposito di GPL a Chioggia, con tutte le contestazioni che continuamente si sollevano in merito? Sembra addirittura impossibile sapere chi si è assunta la responsabilità iniziale e finale dell’opera che pare ad oggi inarrestabile, nonostante tutte le perplessità sollevate. Oltre alla logica della contrapposizione, dell’interesse di parte, il dato reale del risultato elettorale, non potrebbe suggerire una logica di collaborazione che porti a cercare e trovare proposte legislative con l’apporto di tutti quelli che hanno ricevuto un mandato per legiferare e che per questo sono ‘sufficientemente’ pagati? Potrebbe essere una ventata di novità che supera il decennale contesto di litigiosità parlamentare. Almeno ci si provi! Sarebbe una cosa nuova, mai dichiarata apertamente, anche se già tante volte silenziosamente praticata. Auguri.
+ Adriano Tessarollo