Territorio e famiglia

Tessarollo don adriano
Facebooktwitterpinterestmail

COMMENTANDO… – Considerazioni in vista della Visita Pastorale (3-fine)

Territorio e famiglia

Dopo l’invito a porre tra le priorità della visita pastorale l’ascolto e l’attenzione al mondo dei giovani e alla ‘liturgia’ perché sia ‘viva e vivificante’, in questo terzo intervento inviterei a porre l’attenzione ai problemi della famiglia e del territorio. Parlare di missione della Chiesa o di Chiesa ‘in uscita’ significa dire che chi appartiene alla Chiesa si muove per incontrare l’uomo, ogni uomo, là dove ognuno vive e dove affronta i problemi reali quotidiani, specie quegli uomini che sono ‘oppressi’ da situazioni di povertà, di malattia, di solitudine e da ogni altra sofferenza di ogni tipo. Il passaggio del vescovo potrebbe offrire uno stimolo alle nostre parrocchie, Unità pastorali e Vicariati, con in testa sacerdoti, operatori pastorali e gruppi e aggregazioni laicali ad assumere un atteggiamento costantemente ‘missionario’, ‘in uscita’, così da stare accanto e portare aiuto, consiglio, sollievo o comunque incontrare la gente nella concretezza degli ambiti di vita, nelle famiglie e nel territorio dove vive e opera. E’ atteggiamento ‘missionario’ anche offrire impegno e disponibilità ad accogliere con cuore aperto e attento la gente nei momenti in cui è invitata e ‘entrare’ là dove la comunità si raduna per la preghiera e per l’ascolto della Parola di Dio o anche per prendersi a cuore della vita e dei problemi di chi vive in quel territorio.

Diventa oggi prioritario incontrare le persone e conoscere da vicino le fatiche e le attese della gente, e di conseguenza delineare l’annuncio del vangelo con riferimento al linguaggio e alla realtà odierna. E’ urgente superare l’idea che vede il prete e alcuni laici impegnati e protagonisti dell’azione pastorale per il lavoro, per la famiglia, per gli ammalati, per i poveri… per passare ad una azione personale di coinvolgimento e animazione dei vari soggetti cosicché l’azione pastorale veda le stesse famiglie (ragazzi, adolescenti, giovani), i lavoratori, i malati, i gruppi di vario genere protagonisti e responsabili, certo alla luce della Parola e della fede. Come mai manca oggi nella nostra gente, salvo numeri piccolissimi, la fame e la sete della Parola di Dio “sostegno e vigore della Chiesa, saldezza della fede, cibo dell’anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale” (“Costituzione sulla Divina Rivelazione”, 21), e si è abbandonata per i più la partecipazione attiva all’Eucaristia domenicale “fonte e culmine di tutta la vita cristiana” (“Costituzione sulla Chiesa”, 11)? Si è perduto il senso di tutto ciò? Come impostare con la gente l’annuncio del vangelo perché esso, e per mezzo suo Gesù Cristo incontri le persone, riempia i loro vuoti e le loro solitudini, valorizzi i loro doni, sciolga i loro dubbi, consoli i loro dolori e tristezze, dia speranza alle loro gioie … . Gesù ha proposto e offerto la salvezza stando tra gli uomini, passando tra di loro, attraversando i loro territori, i singoli villaggi ed entrando nelle loro città, lasciandosi interpellare da tutti, facendosi presente nelle sinagoghe dei piccoli villaggi e delle città e alcune volte salendo al tempio di Gerusalemme. Egli usciva tra la gente col gruppo di apostoli e discepoli, uomini e donne che lo seguivano e così ha suscitato un accorrere di persone desiderose di ascoltarlo, di incontrarlo, di sentire parlare di Dio in un modo che faceva nascere il desiderio di conoscerlo e amarlo, di aprirsi al suo amore, di aprire il cuore alla speranza che con lui e attorno a lui poteva rinascere un’umanità rinnovata. Anche oggi è forte il desiderio di cambiamento in tutti gli ambiti della vita e della realtà. Cosa hanno da offrire le comunità cristiane e i loro pastori perché possa rinascere la speranza di un’umanità rinnovata dall’amore di Dio che fa pure nascere l’amore fraterno verso tutti, unica fonte per un rinnovamento in tutti gli ambiti, compreso quello religioso? Abbiamo il coraggio e la forza di tentare e di cambiare qualcosa?

(3. fine)

+ Adriano Tessarollo

Da Nuova Scintilla n.36 – 24 settembre 2017