Pasqua: vita e impegno della Chiesa

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Pasqua: vita e impegno della Chiesa

Il tema della vita è non solo centrale per la fede, ma ne è anche lo scopo! E’ la vita promessa e offerta che accende e rianima la fede, è la morte che la mette in crisi se non addirittura in scacco! Le celebrazioni pasquali hanno orientato i miei pensieri proprio sul grande tema della vita e su quanto la fede abbia da offrire all’uomo proprio in riferimento alla vita. Mi torna alla mente l’espressione del libro di Giobbe (2,4): “Pelle per pelle; tutto quello che possiede, l’uomo è pronto a darlo per la sua vita”. E’ l’amore per la vita che ha caratterizzato la missione di Gesù: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Nella grande preghiera al Padre, nell’imminenza della sua morte, Gesù interpreta il potere che il Padre gli ha dato come potere sulla vita: “Tu gli (al Figlio) hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv 17,2). Cosa ha voluto mostrarci e donarci Gesù in tutta la sua vita terrena? L’evangelista Giovanni scrive: “Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome” (Gv 20, 30-31) . Dunque la fede è finalizzata alla vita!

Un ulteriore passo in avanti. L’esperienza di fede è esperienza di amore per la vita nostra e degli altri: “Carissimi, amiamoci gli uni gli altri perché l’amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” (1Gv 4,7-8); come pure: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici” (Gv 15,13). Il peccato, al contrario, è la negazione dell’amore, come lo definisce il Catechismo della Chiesa cattolica (n. 1849): “Il peccato è una mancanza contro la ragione, la verità, la retta coscienza; è una trasgressione in ordine all’amore vero, verso Dio e verso il prossimo, a causa di un perverso attaccamento a certi beni. Esso ferisce la natura dell’uomo e attenta alla solidarietà umana”. Ricordo anche alcune espressioni dei Salmi circa i peccatori: “Tramano inganni con la loro lingua, veleno di serpenti è sotto le loro labbra” (Sal 5,10; 140,4); “La loro bocca è piena di maledizione e di amarezza” (Sal 10,7); “I loro piedi corrono a versare il sangue; strage e rovina è sul loro cammino” (Is 59,7-8); “Non c’è timore di Dio davanti ai loro occhi”(Rm 3,9-18).

Da queste riflessioni mi nascevano delle provocazioni sulla missione della Chiesa, delle nostre Chiese oggi, in rapporto al servizio alla vita sia presente che a quella ‘abbondante ed eterna’ che Cristo ci ha promesso, che abbiamo celebrato e celebriamo nella Pasqua. La Chiesa si deve interessare della vita reale presente e futura dell’uomo, di ogni uomo. Per questo la Chiesa non può tacere ogni volta che la vita di ogni uomo è minacciata da violenze, egoismi, sfruttamenti, inganni, soprusi a causa di un perverso attaccamento al denaro e dell’orgoglio personale. Per questo la Chiesa non può tacere quando la vita nascente è minacciata (aborto e altro), e neppure quando lo è nel fine-vita, quando gli uomini, naturalmente a pagamento, vengono avvelenati o viene loro negato il nutrimento, anche se chiamano questa morte con nomi più o meno ingannevoli. Per non parlare poi di fronte alle guerre, alle stragi, tanto più se camuffate ‘in nome di Dio’, della giustizia, della libertà, della democrazia e della religione. E non deve nemmeno restare inoperosa! A questo proposito mi piace ricordare che la Chiesa non è fatta solo di papa, vescovi, preti, religiosi e religiose: ci sono anche questi, ma sono la componente minore; la stragrande maggioranza della Chiesa è fatta di battezzati, uomini e donne, impegnati nella vita familiare, sociale, politica, economica, che si sentono parte della Chiesa. Insomma tocca a tutto il popolo cristiano, battezzati, consacrati a servizio della fede e della carità, presbiteri, vescovi e papa, ognuno per le sue competenze, disponibilità, generosità, a parlare e operare perché tutti gli uomini, come ci ha insegnato Gesù, abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

+ Adriano vescovo

Nelle foto: un momento della Veglia pasquale in cattedrale: l’accensione del cero.

Nuova Scintilla n.16 – 23 aprile 2017