Meditazione estiva: la messa domenicale

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Meditazione estiva: la messa domenicale

Che l’eucaristia sia un sacramento per adulti maturi, lo si vede in chi frequenta la messa nel giorno del Signore, la domenica. C’è poi chi va oltre e trova significativo o addirittura desidera nutrirsi alla mensa della parola e del pane anche nella quotidianità della vita, cioè nei giorni feriali. Queste persone possono essere considerate quelle che hanno compreso quanto Benedetto XVI scrive nell’Esortazione apostolica postsinodale ‘Sacramentum caritatis’ a proposito del Battesimo e della Confermazione in riferimento al mistero eucaristico: “Se davvero l’eucaristia è fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa, ne consegue innanzitutto che il cammino di iniziazione cristiana ha come suo punto di riferimento la possibilità di accedere a tale sacramento… . Non bisogna mai dimenticare, infatti, che veniamo battezzati e cresimati in ordine all’eucaristia”. Quindi essi non si fermano alla ricezione del sacramento ‘una volta per tutte’ ma riconoscono che Battesimo e Cresima sono sacramenti ordinati all’Eucaristia. Vedendo quello che succede proprio in riferimento all’Eucaristia dopo la ‘Prima Comunione’ e ‘dopo la Cresima’ mi chiedo se nella pratica di educare alla fede, fin dall’Iniziazione Cristiana dei bambini, non continuiamo a trascurare l’unità del processo sacramentale che si struttura attorno al suo culmine che è l’Eucaristia domenicale, non attorno alla ricezione dei singoli sacramenti prima che si può.

Così accade che il Battesimo sia cosa che riguarda i bambini (una volta dato, non occorre nient’altro), che l’Eucaristia sia confusa con la ‘Prima Comunione’ (che spesso è anche l’ultima o quasi) e che la Cresima sia in senso generico il sacramento della crescita (una volta cresciutelli, tutto è finito). La constatazione pratica è che anche nel periodo estivo, nel quale non si hanno particolari impegni, quasi tutti i ragazzi, sia della ‘Prima Comunione’ che della Cresima, spariscano quasi totalmente, spessissimo con i loro genitori, che tanto ci hanno tenuto per fare una o due belle feste attorno a quel sacramento ‘di un solo giorno’. I giovani poi, ormai cresciuti, non hanno più bisogno di nulla e non si sentono parte della vita e della missione di quella comunità di cui l’Eucaristia (= Messa e Comunione) è fonte e culmine. Non ci sarà bisogno che vescovi, preti, catechisti e genitori maturiamo una più approfondita comprensione dell’Eucaristia domenicale, sottolineandone la dimensione comunitaria dell’esperienza celebrativa, come fonte e culmine di tutta la vita cristiana? Non prevale ancora troppo la visione individuale, devozionale ed emotiva della ‘Comunione’ isolata dalla Parola e dalla vita ecclesiale? Il fine dell’Iniziazione cristiana è la Comunione eucaristica individuale o è il divenire membra del Corpo ecclesiale ed eucaristico di Cristo? Per questo l’unitarietà dei tre sacramenti avrebbe qualcosa da dirci, riconoscendo come essi siano ordinati all’Eucaristia, non intesa esclusivamente come ‘comunione eucaristica’. Ritengo che la prospettiva unitaria dei tre sacramenti favorisca, non certo automaticamente, ma con convinto lavoro educativo, sia la comprensione di ciascuno dei sacramenti sia il cammino di formazione effettiva alla fede cristiana e alla consapevolezza dell’essere membri della Comunità ecclesiale che ha nell’Eucaristia del giorno del Signore il suo centro vitale e il segno espressivo e fondante della Comunione. Certo che abbiamo tanta strada da fare. Non aspettiamo che sia troppo tardi. L’immobilismo non è certo garanzia di fedeltà e sicurezza di successo. Spero che tutti gli interessati e gli addetti abbiamo il coraggio di guardare avanti con fattiva speranza.

+ Adriano Tessarollo

Nuova Scintilla n.30 – 30 luglio 2017