La Chiesa per la Scuola

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La Chiesa per la Scuola

Sabato pomeriggio 10 maggio papa Francesco incontra il mondo della Scuola italiana. L’iniziativa è stata promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana, per attirare l’attenzione sul problema dell’educazione dei nostri ragazzi e giovani. Vorrei richiamare quattro motivi essenziali per i quali è stata promossa questa manifestazione.

– Nel decennio in cui la Chiesa italiana è impegnata sul tema dell’educazione, andare in piazza San Pietro per sentirci dire una parola dal Papa sul tema della scuola è una grande opportunità. Papa Francesco ha qualcosa da dirci affinché la Scuola sia luogo e tempo nel quale si offrono ai ragazzi e giovani gli strumenti necessari per affrontare il loro futuro e

vivere in maniera consapevole e sensata in questo mondo.

– Vogliamo dire ai nostri Governanti che non continuino a tagliare le risorse alla Scuola, servizio che interessa tutta la società e tutte le famiglie, per dirottarle e spesso sprecarle in altri ambiti che riguardano interessi di singoli gruppi, forse perché assicurano qualche voto in più. Chi non investe nella Scuola rinuncia a costruire il suo futuro, sia in competenza come anche in qualità di vita dei propri cittadini. Basta ai tagli alla scuola!

– È un’opportunità e un impegno per tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei figli: i genitori che si interessano davvero dei loro figli, i professori che vogliono svolgere bene la propria professione e quanti pensano che con una Scuola all’altezza dei propri compiti potranno essere formati cittadini capaci di resistere al fascino ingannevole dei “venditori di fumo e di illusioni” che si affacciano in tivù o su internet.

– Infine vogliamo anche ricordare che in Italia esistono la scuola pubblica statale e la scuola pubblica paritaria e che entrambe sono importanti per tutta la società. In tempi nei quali tutti chiedono libertà di presenza e di espressione è pure importante che un genitore possa essere libero di scegliere il luogo in cui suo figlio viene educato. Le scuole paritarie non sono un peso ma un aiuto per lo Stato, dovendo ammettere una volta per sempre che la scuola pubblica paritaria fa risparmiare 6 miliardi e mezzo allo Stato e che, quando va bene, riceve dallo Stato non più di 500 milioni all’anno. Lasciare o fare morire queste scuole sarà certamente una perdita di libertà e di qualità della Scuola italiana, oltre che forte aggravio di spesa per lo Stato. (+ Adriano Tessarollo)

Aggiungo quanto il patriarca Francesco Moraglia mi ha scritto in risposta ad una lettera che ho inviato ai vescovi del Triveneto invitandoli a far conoscere nelle loro diocesi questa iniziativa.

Caro vescovo Adriano,

Ti ringrazio per la lettera che – come Presidente della Commissione per l’Educazione, Scuola e Università – hai voluto inviare a tutti i Vescovi del Triveneto. Auspico che quanto tu scrivi sia occasione di nuovo impulso ed impegno per le nostre Chiese in preparazione all’evento del 10 maggio p.v. e nella speranza che quest’appuntamento ci veda numerosi e motivati. So che don Edmondo Lanciarotta – delegato triveneto per tale ambito – è sempre a disposizione per aiutarci a realizzare al meglio questo evento ecclesiale così importante, per quanto, da sempre, le nostre Chiese hanno fatto e continuano a fare nell’ambito dell’educazione e della scuola tanto da poter legittimamente parlare di un “modello veneto”. Auguro, in questo tempo di Quaresima, un lavoro sereno e, confidando nel Signore, molto proficuo.

Venezia, 18 marzo 2014                                    + Francesco Moraglia, Patriarca, Presidente CET

 

da NUOVA SCINTILLA 12 del 23 marzo 2014