Il documento finale del Sinodo, aspettando dal papa un documento sulla famiglia

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Il documento finale del Sinodo, aspettando dal papa un documento sulla famiglia

Ritengo opportuna una informazione immediata sul documento finale del Sinodo. Avremo modo di tornarci su, magari guidati da quanto dirà il Papa a seguito di questo documento. Esso è suddiviso in tre grandi parti che toccano aspetti fondamentali sulla famiglia.

Il documento si apre con l’Introduzione (nn.1-3) che mette a fuoco il tema della famiglia e la metodologia di lavoro del Sinodo.

La Parte I è dedicata a “La Chiesa in ascolto della famiglia” (nn.4-34). Dato che la missione della Chiesa è di parlare all’uomo e di porsi a servizio della salvezza che il Signore gli vuole offrire, il primo passo è stato di mettersi in ascolto delle reali e varie situazioni in cui si trovano a vivere le famiglie oggi. In quattro capitoletti si descrive questa complessità. Capitolo I. La famiglia e il contesto antropologico-culturale; Capitolo II. La famiglia e il contesto socio-economico; Capitolo III. Famiglia, inclusione e società; Capitolo IV. Famiglia, affettività e vita. Il forte cambiamento culturale in atto tocca tutti gli aspetti della vita della famiglia, prendendo atto che si va riducendo l’influenza religiosa nella vita sociale e culturale proprio in tema della famiglia. Esercitano invece sulla famiglia una forte influenza i gruppi di potere e i mezzi di comunicazione che propinano le più disparate visioni sull’uomo. Si pensi all’ideologia ‘gender’ che nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna e prospetta una società senza differenze di sesso, svuotando così la base antropologica della famiglia. D’altro canto si propone a tutti livelli la più ampia libertà sessuale, staccata dal contesto affettivo stabile e generativo. Si impongono progetti educativi nelle scuole e si propongono orientamenti legislativi in questo senso. La famiglia poi non è sostenuta, anzi spesso è minacciata da politiche economiche e sociali inique, che, anche nelle società del benessere, incidono gravemente sul mantenimento dei figli, sulla cura dei malati e degli anziani.

Nella Parte II si passa ad annunciare “La famiglia nel piano di Dio” (nn. 35-55). Anche questa seconda parte si compone di quattro capitoletti: Capitolo I. La famiglia nella storia della salvezza; Capitolo II. La Famiglia nel Magistero della Chiesa; Capitolo III. La famiglia nella dottrina cristiana; Capitolo IV. Verso la pienezza ecclesiale della famiglia. La Chiesa deriva il suo orientamento sicuro sulla famiglia, ponendosi in ascolto della Parola di Dio nella storia, che culmina in Gesù Cristo «Via, Verità e Vita» per ogni uomo e donna che costituiscono una famiglia. In ascolto di quello che la Chiesa ha insegnato sulla famiglia alla luce della Sacra Scrittura e della Tradizione, la Chiesa è convinta che questo insegnamento risponda alle attese umane più profonde di amore, verità e misericordia. Si tratta di un progetto maturato attraverso un lungo e sapiente cammino, condotto dalla pedagogia divina in favore dell’uomo. Così il ‘Vangelo della famiglia’ ha preso forma sacramentale consacrando la famiglia come esperienza stabile dove si condividono progetti e fatiche, desideri e preoccupazioni e si imparano la cura reciproca e il perdono vicendevole, celebrando i momenti felici e sostenendosi reciprocamente nei passaggi difficili della vita. Nell’ultimo di questi quattro capitoli si afferma che la Chiesa rimane vicina ai coniugi il cui legame si è talmente indebolito e si presenta a rischio di separazione. Nel caso in cui si consumi una dolorosa fine della relazione, la Chiesa sente il dovere di accompagnare questo momento di sofferenza, in modo che almeno non si accendano rovinose contrapposizioni tra i coniugi, invitando alla cura pastorale verso i fedeli che semplicemente convivono o che hanno contratto matrimonio soltanto civile o sono divorziati risposati. La Chiesa parte dalle situazioni concrete delle famiglie di oggi, tutte bisognose di misericordia, cominciando da quelle più sofferenti. Con il cuore misericordioso di Gesù, la Chiesa deve accompagnare i suoi figli più fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e speranza. La misericordia è «il centro della rivelazione di Gesù Cristo».

La Parte III, che tratta il tema de “La missione della famiglia” (56-94) è la più lunga, quella in cui vi sono anche state le maggiori discussioni. Anche qui quattro capitoli: Capitolo I. La formazione della famiglia; Capitolo II. Famiglia, generatività, educazione; Capitolo III. Famiglia e accompagnamento pastorale; Capitolo IV. Famiglia ed evangelizzazione. Si insiste sulla necessità di percorsi formativi che amplino i temi formativi negli itinerari prematrimoniali, così che questi diventino dei percorsi di educazione alla fede e all’amore, integrati nel cammino dell’iniziazione cristiana della persona e della coppia. L’itinerario formativo dovrebbe assumere la fisionomia di un cammino orientato al discernimento vocazionale personale e di coppia. I percorsi di preparazione al matrimonio siano proposti anche da coppie sposate valorizzando così la ministerialità coniugale. L’accompagnamento pastorale deve continuare anche dopo la celebrazione del sacramento, specie nei primi anni di vita familiare. C’è un invito esplicito a provvedere ad una più adeguata formazione dei presbiteri, dei diaconi, dei religiosi e delle religiose, dei catechisti e degli altri operatori pastorali, all’accompagnamento pastorale delle famiglie. Così pure va curata la formazione alla scelta responsabile della genitorialità e alla cura della vita in tutte le sue fasi, con la disponibilità all’adozione e all’affido. Altro tema importante è il sostegno da dare alle famiglie oggi nel compito di educare, reso più impegnativo e complesso dalla realtà culturale attuale e dalla grande influenza dei media, preparando le famiglie ad essere luoghi di crescita, di concreta ed essenziale trasmissione della fede, della spiritualità e delle virtù che danno forma all’esistenza. C’è un riferimento alla Scuola cattolica (n.68) che dovrebbe sostenere l’azione educativa dei genitori. Il capitolo più lungo è il terzo, quello dell’accompagnamento pastorale della famiglia. Mi limito qui a riportare il numero 69: “Il sacramento del matrimonio, come unione fedele e indissolubile tra un uomo e una donna chiamati ad accogliersi reciprocamente e ad accogliere la vita, è una grande grazia per la famiglia umana. La Chiesa ha la gioia e il dovere di annunciare questa grazia a ogni persona e in ogni contesto. Essa sente oggi, in modo ancora più urgente, la responsabilità di far riscoprire ai battezzati come la grazia di Dio opera nella loro vita – anche nelle situazioni più difficili – per condurli alla pienezza del sacramento. Il Sinodo, mentre apprezza ed incoraggia le famiglie che onorano la bellezza del matrimonio cristiano, intende promuovere il discernimento pastorale delle situazioni in cui l’accoglienza di questo dono fatica ad essere apprezzata, oppure è in vario modo compromessa. Mantenere vivo il dialogo pastorale con questi fedeli, per consentire la maturazione di una coerente apertura al Vangelo del matrimonio e della famiglia nella sua pienezza, è una grave responsabilità. I pastori devono identificare gli elementi che possono favorire l’evangelizzazione e la crescita umana e spirituale di coloro che sono affidati dal Signore alla loro cura”. E del famoso e discusso n. 84 cito solamente una frase: “Occorre perciò discernere quali delle diverse forme di esclusione attualmente praticate in ambito liturgico, pastorale, educativo e istituzionale possano essere superate”. Sarà necessario capire, approfondire e attuare nella nostra pastorale ordinaria l’accompagnamento delle famiglie nelle diverse situazioni, per operare discernimento e favorire l’integrazione. C’è molto da lavorare anche perché la famiglia diventi soggetto dell’azione pastorale attraverso l’annuncio esplicito del Vangelo e la testimonianza di solidarietà verso i poveri, di apertura alla diversità delle persone, di custodia del creato, di solidarietà morale e materiale verso le altre famiglie soprattutto verso le più bisognose, di impegno per la promozione del bene comune anche mediante la trasformazione delle strutture sociali ingiuste, a partire dal territorio nel quale essa vive, praticando le opere di misericordia corporale e spirituale.

La Conclusione, al n.94, auspica che il frutto di questo lavoro, ora consegnato nelle mani del Successore di Pietro, dia speranza e gioia a tante famiglie nel mondo, orientamento ai pastori e agli operatori pastorali e stimolo all’opera dell’evangelizzazione, e invita il Santo Padre a valutare l’opportunità di offrire un documento sulla famiglia, perché in essa, Chiesa domestica, risplenda sempre più Cristo, luce del mondo.

+ Adriano Tessarollo