Fede e coerenza

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Esortazione del vescovo Adriano per l’11 ottobre

Fede e coerenza

Cari fedeli e presbiteri della Diocesi Chioggia, giovedì 11 daremo anche noi inizio, attraverso le celebrazioni nei vicariati, all’Anno della Fede, in unione con la celebrazione presieduta dal papa a Roma per tutta la Chiesa. E’ molto significativo partecipare con i presbiteri del proprio vicariato a questa celebrazione che auguro sia l’inizio di un cammino di Fede che in quest’anno vogliamo percorrere insieme, nella Chiesa diocesana, nel territorio vicariale e in ciascuna parrocchia o Unità pastorale: il cammino fatto insieme stimolerà e arricchirà la fede personale di ciascuno e la fede di ciascuno arricchirà l’intera Comunità e Chiesa. Abbiamo bisogno di accrescere il nostro senso di appartenenza alla Chiesa “sacramento o segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano” (Lumen Gentium 1). Partecipiamo quindi numerosi a queste Assemblee di Popolo di Dio riunito insieme per ravvivare e testimoniare la nostra fede. Stiamo attraversando un periodo in cui anche le nostre comunità civili e politiche patiscono lo scandalo di molte guide che, per dirla col profeta Ezechiele “pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle

smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate” (34,2-7). E il profeta non lo diceva solo dei capi religiosi ma anche di quelli politici e responsabili della Cosa pubblica. Ritroviamoci a pregare nella speranza che chi si professa cristiano torni alla coerenza del vangelo, al senso del servizio e dell’onestà, della giustizia, dell’equità e della trasparenza. Non è eticamente accettabile approvarsi leggi in proprio favore dicendo poi che quel che si fa è permesso dalla legge. L’Anno della Fede sia per tutti, ciascuno nel suo impegno di vita, personale, religiosa, sociale, economica e politica, un anno di autentica conversione. Abbiamo bisogno tutti di vedere segni di autentico rinnovamento per ritrovare fiducia e speranza. Un cordiale saluto a tutti, invocando su tutti la benedizione del Signore.

Chioggia 30 .09. 2012                                                                                   + vescovo Adriano

 

 

da NUOVA SCINTILLA 37 del 7 ottobre 2012