A risentirci a settembre

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Commentando… (del vescovo Adriano)

Dopo questo numero, “Nuova Scintilla” uscirà a settembre. La fine della pausa estiva, se c’è stata e per chi c’è stata, ci vedrà riprendere le consuete attività e affrontare tutti i problemi che ci troviamo a vivere ora. Ci auguriamo che questo tempo aiuti ciascuno a ritemprarsi nel fisico e nello spirito, per affrontare la realtà, senza illusioni, ma anche senza perdere la forza che viene dalla speranza. Non deve venir meno la fiducia o prevalere lo sgomento, ma nemmeno ci possiamo consolare con il falso ottimismo. La condizione attuale non è uguale per tutti e non deve esserlo, ma deve offrire a tutti condizioni di vita dignitosa, possibilità di mettere a frutto i propri talenti e di guadagnarsi il necessario alla vita propria e della famiglia, sia pur col ‘sudore della propria fronte”.

Certo, lascia sconcertati il vedere che molti si guadagnano non solo il necessario alla vita, ma anche uno sfacciato superfluo, “col sudore della fronte degli altri”. E smorza la speranza l’essere spettatori di tante chiacchiere e liti per ciò che non risolve i veri problemi del Paese, che non favorisce la ripresa del lavoro, che continua a fare aumentare il debito pubblico, messe in atto da parte di chi dovrebbe occuparsi del bene del loro popolo, cosa per la quale si stabiliscono e si difendono stipendi e compensi sproporzionatamente lauti. C’è troppa gente che può bloccare processi di sviluppo, di equità e di giustizia, che può creare leggi e leggine e circolari e disposizioni o altro, che salvaguardano privilegi e che rimandano senza fine l’applicazione di leggi conclamate di riduzione della spesa pubblica. Tutto questo crea la sensazione che nessuno sia in grado di governare questo disordine o di porvi mano. Ormai è ora che ogni cosa buona che si promuove abbia un nome e dei responsabili, che ogni cosa buona che si blocca abbia un nome e dei responsabili, e che quando i cittadini sono chiamati ad esprimere le loro scelte, possano conoscere e decidere chi scelgono, sia singoli che gruppi politici. E anche la ‘classe burocratica’, quella dei funzionari di ogni amministrazione pubblica, sia comunale, che regionale o nazionale, vengano allo scoperto e si sappia cosa favoriscono e cosa bloccano, perché sappiamo che loro possono fare tutto ciò senza mostrare ‘il loro volto’, nascondendosi dietro o servendosi delle loro interpretazioni delle normative, favorendo naturalmente chi vogliono o coloro dai quali si attendono un compenso. Spesso prolungano le risposte e le obiezioni all’infinito. E le categorie più forti non facciano le barricate per difendere ciò che non è correttamente difendibile: vediamo in questi giorni quanto va avanti la storia dell’Alitalia, per non correggere un carrozzone cha da anni sta in piedi non per il frutto del loro lavoro ma per il prelievo sulle tasse degli altri! E quanti altri casi uguali ci sono? È così che si difende e promuove il lavoro e la produzione di reddito? In questo modo come può diminuire il debito pubblico che continuiamo ad accumulare sulle spalle di chi viene dopo di noi, ma che già ne stanno pagando il conto? Talvolta mi pare che ci troviamo di fronte ad una “ferita incurabile, ad una piaga molto grave”, per dirla col profeta Geremia (30,12). Noi credenti aggiungiamo una preghiera, perché, come dice ancora il profeta Geremia, “la ferita cicatrizzi e la piaga sia guarita” (Ger 30,17), col Suo aiuto e la disponibilità di tutti. Maria Assunta in Cielo vegli sul nostro cammino e tenga viva la nostra speranza.   (+ Adriano Tessarollo)

 

da NUOVA SCINTILLA 32 del 10 agosto 2014