A proposito di… soldi!

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A proposito di… soldi!

Domenica scorsa ero fuori Chioggia, ma sempre in diocesi. Un tale mi si avvicina e, meravigliato, mi dice: “Ha saputo che il 25 aprile da Chioggia son partite 8 corriere di gente per andare a giocare nei vari casinò appena oltre confine?”. Io ho risposto che non sapevo di questo ma che vedo normalmente una vetrina piena di annunci di corriere che tutte le domeniche, e non solo, organizzano di questi viaggi. E all’insistenza meravigliata dell’interlocutore ho aggiunto che significa che soldi ce ne sono ancora tanti o che anche chi ne ha pochi preferisce spenderli in quel modo. Anche questo è un modo per passare il tempo, illudendosi di ‘tentare la fortuna’. D’altronde si tratta di una attività redditizia per i molti ‘imprenditori dello sfruttamento’ (compresi gli Stati), certi che, premiando 1, frodano lecitamente 1.000 che neppure continue delusioni scoraggiano. I miraggi avvengono oggi più nelle città che nel deserto!

Ho buttato l’occhio poi su alcuni titoli di ‘notizie’ dell’ultima ora. Ho visto ritornare il tema dei cosiddetti ‘bonus’ cari a Renzi. Io penserei che sarebbe meglio operare per la riduzione o almeno il contenimento stabile della spesa pubblica e di conseguenza la diminuzione o almeno il contenimento della tassazione, piuttosto che le pioggerelline dei bonus. Ma comunque leggo in queste ‘notizie dell’ultima ora’ che diversi Comuni hanno istituito un bonus riducendo le tasse comunali (Tari o… altro) di 100, 150, 200, 350 fino anche a 500 euro a chi adotta un cane randagio custodito nel canile comunale. Leggo ancora: “Il rapporto «Animali in città» curato da Legambiente dice che i comuni spendono ogni anno 25a0 milioni di euro per il mantenimento di animali abbandonati (cani, ma anche gatti) in strutture pubbliche… Mantenere un cane in un rifugio comunale costa in media 4 euro al giorno, vale a dire 1.500 euro all’anno”. Significano tre mensilità delle pensioni minime! Secondo i dati del Ministero della Salute italiano, contenuti nell’annuale relazione del ministro al Parlamento, gli aborti umani annuali praticati sono di media circa 100.000 all’anno, senza contare quelli clandestini, e da molti questa viene presentata come una conquista! Ma eliminare 100.000 cani o gatti sarebbe considerato un grande atto di crudeltà, naturalmente! L’eutanasia degli umani è considerata un grande progresso culturale, ma guai pensarla per gli animali. Dietro alla salvaguardia di cani e gatti ad oltranza, oltre cioè a quelli che ciascuno desidera tenere per sé e di cui si prende cura, c’è un indotto redditizio: chi lo percepisce ha tutto l’interesse di sostenerlo attraverso la ‘propaganda sentimentale’ sulla quale bisognerebbe avere il coraggio di ‘ragionare’ con maggiore lucidità.

Leggo ancora che i soliti parlamentari M5S delle commissioni Cultura di Camera e Senato si scandalizzano dello stanziamento dei 12,2 milioni di euro, a decorrere dal 2017, per il sostegno ai 12.211 alunni disabili delle paritarie; in pratica: per ogni studente circa € 1.000 (un cane nel canile costerebbe 1500 euro all’anno!). L’accusa è che si trascurano le scuole statali! Naturalmente questi ‘Cinquestelle’ non dicono o non sanno che per i 234 mila disabili nelle scuole statali lo Stato paga circa 100.000 insegnanti di sostegno, tra assunti a tempo indeterminato e supplenti, per i quali il costo ammonta a 6 miliardi e mezzo l’anno, cui vanno aggiunti i soldi per le diverse progettualità, a favore delle quali l’ultimo finanziamento della legge 440 per l’autonomia scolastica metteva 2 milioni e mezzo sui progetti per disabili, mentre alle paritarie fino ad ora viene dato un contributo statale di 500 euro l’anno! Ma con i Cinquestelle (e non solo!) su questi temi di libertà e di parità scolastica non si ragiona. O tutto statale, o morte! Teniamolo ben presente di questi tempi!

Invitare a riflettere su questi problemi forse non paga in consenso, ma ritengo non sia inutile!

+ Adriano Tessarollo

 

(da “Nuova Scintilla”, n. 18 dell’8/5/2016)